martedì 21 ottobre 2008

mi sono innamorata

Mi sono innamorata.
Disperatamente.


Di Nabokov, del subdolo Humbert Humbert e della sua Lolita lasciva.
Dopo le prime cinque parole, avrei voluto rovesciarmi di testa nel libro, vedere sagome cartonate fuoriuscirne e costruirsi attorno a me in luoghi e scenari, fondale di teatro per le loro vicende.
Mi sono innamorata della prosa ricercata, dei paragoni impensabili, delle parole di fiori e di miele, degli alambicchi verbali di follia contorta (e di chi, poi? dell'autore o del personaggio? del narratore, ma su quale piano?), della visione alienata delle cose, espressa con loquela conturbante.

Sto pasteggiando a pagine e inchiostro; bevo un sacco di metafore.

Sarà il periodo, la fase di amore cosmico che sto attraversando confusamente adesso, che mi spinge anche ad innamorarmi di un caffè in balcone, sotto un sole impudico che scalda in ottobre come in agosto, in compagnia di Paolo e Giulia e una torta al cioccolato del Pingo Doce.
O di queste stesse due persone, due sconosciuti fino a un mese fa, che ora sanno tutto di me, che mi consolano e mi consigliano come due vecchi amici.
Di situazioni precarie e temporanee, così cariche di sentimenti e significato da spezzare il cuore di commozione.
Spargo amore.

sabato 18 ottobre 2008

intelle(att)uali

Oggi si festeggia un mese nella casina portuguesa, ma è da ieri che invece che darci tutti alla pazza gioia e basta, giochiamo anche alle persone serie, e facciamo delle robine che quasi quasi sono costruttive!


(questo naturalmente se sorvoliamo sulla festa ad Ingegneria di giovedì sera, in cui abbiamo dato spettacolo apprendendo balli tradizonali portoghesi, ed offrendoci quindi al pubblico ludibrio)


Orbene, ieri Giulia ed io siamo state a questo festival di arte, cultura e sport urbani, denominato Lisbon Clash, e ci è gustato parecchio!

..non avevo mai visto fare parkour dal vivo (mi limitavo al video di "Jump" di Madonna!), ed è stato assurdo: sono dei pazzi!si lanciano!da un palazzo all'altro!un incrocio tra un gatto braccato ed uno scimpanzè!

Poi naturalmente c'erano un sacco di skater, bmx, arrampicatori, breaker incredibili, e svariati bambini microscopici già skateboard-dotati che facevano sorridere molto.

Insomma..proprio bello!


Per il resto, mi sono appena svegliata, o quasi, e la giornata sarà dedicata ad un generico riassettamento di body&soul, ma anche di stanza, poi alla spesa, e per finire alla preparazione di una bella cenetta per lo stesso gruppo che ieri sera si è riunito a casa di Paolo (un mix ispano-italo-tedesco con come lingua veicolare il portoghese!), in attesa di proseguire l'attività intellettuale di cui parlavo prima.

Infatti penso che poi andremo al Doclisboa (http://www.doclisboa.org/), cioè uno dei più importanti festival di documentari d'Europa, e sembra molto interessante: il Paese ospite è la Cina, e sembra parecchio stimolante!


Direi che qui, quindi, la vita procede.

E bene.

mercoledì 15 ottobre 2008

do you parlez portuliano?

Domani si festeggia il primo mese lisboneta (si,ho preso l'andamento portoghese, qualsiasi scusa è ben ben valida per festeggiare).
Massì, dai, facciamo il punto della situazione!
(perchè?!vabbè)

Dopo trenta giorni e trenta notti, abbiamo una Giulia affetta da strane allergie che abitualmente si manifestano in maggio, non in ottobre.
Io ho messo da parte un'idea eccellente per un libro, "Lo Zen e l'Arte dei Portoghesi di svanire nel Nulla" (lo,giuro, si vaporizzano!), e non so più parlare in italiano.
Davvero.
Esempi vari tratti dal mio quotidiano:
  • "parliamoli con il loro nome";
  • "soneca vuol dire sonnigliona" (eeeeeeeeehbbbè, certo, certo,come no...);
  • "andiamo di macchina?"
  • "quando chegano cucino"
  • "quando acabiamo l'aula facciamo un giro di negozi"

ed aggiungerei una perla giuliesca, ovverossia: "Questo non è mai salito dalla mia bocca..".

Proseguendo, ho imparato ad attraversare la strada alla portoghese, ovvero a occhi chiusi e col rosso, agitandomi come una tarantolata nella speranza di schivare le auto assassine.

Mangio il baccalà.

Ho fame ogni due ore, come ogni portogallica che si rispetti (hanno ben sei pasti ufficiali, ciascuno con nome e statuto autonomo risconosciuto), per cui sostanzialmente manca solo che mi sorga una malsana passione per le zeppe di gomma, stile De'Fonseca anninovanta (le ragazze qui hanno decisamente qualche problema nella scelta delle scarpe).

Ah, ecco, per l'appunto!, parliamo un po' delle scarpe delle portoghesi: mi domando.. ma, esattamente, perchè in un paese con 23 gradi alle sei di sera, tu,giovane pirilla di Lisbona, ti devi mettere degli scarponi da montagna che neanche Heidi in mezzo ai mufloni?eh?confessami tutto, perchè?!

E' un mistero che credo non abbia soluzione, ma tant'è.

Per concludere, mangio vagonate di caldarroste, solo che le mangio in maniche corte e/o canottiera, il che un po' mi destabilizza e mi turba, ma in fondo mi rende molto felice.

Detto ciò, vado a vedere il jogo della nazionale portoghese, qualificazioni per i Mondiali, epa!

domenica 12 ottobre 2008

move ya body!yeah!move yar feet and do you mind 't!uouohouoh!

Quando si dice una notte folle!
Ieri sera ci siamo fatte un pisolino fino all'una e mezza,dopodichè in piedi, musica carica, ci vestiamo e usciamo, con obiettivo LUX (ovvero La Discoteca di Lisbona, super fixe), io, Giulia, e la morosina del Primo, Ana, anni 16 e parlata rapida e stretta che non si capisce niente..usciamo di casa e ci fiondiamo di corsa sul bus notturno,io al telefono, Ana con zeppe giga, e Giulia con ballerine in fuga dai piedi, strillando e ridendo come bambine.
Sull'autocarro chiediamo se è quello giusto, e manco a dirlo...NO!Giù dal bus, sghignazzi, camminiamo per tornare indietro parlando fitto e ridendo, passiamo col rosso senza accorgercene, e via, quasi spiaccicate da un'automobile portogallica..col cuore ai 2000 torniamo alla fermata sotto casa, giro di messaggi con Roberto per capire dove sono loro, convinte di aver ormai perso il bus giusto.
Ovviamente il bus arriva in quel preciso istante.
Ri-giro di messaggi, saliamo, andiamo e brighiamo, ore due e mezza:scendiamo, siamo al Lux.
Telefonata a Paolo per sapere dove sono lui e le ragazze, e Paolo ci dice che ha appena ricevuto una chiamata da Giordano, il quale non è riuscito ad entrare al Lux a causa di una FESTA PRIVADA!di sabato!incredibile!!!
Dietrofront.
Quasi atropeladas (imballate da una macchina) per la centesima volta (in Portogallo guidano da denuncia, non è che son rincoglionita totale!), aspettiamo UN ALTRO BUS mioddio, ennesimo giro di sms con un Roberto ormai affetto da mal di testa, nel tentativo di stare dietro ai nostri pellegrinaggi lisboneti, per giugere infine al buon vecchio Bairro.
Ovviamente abbiamo girato mezzora per rintraccaire Roberto e Luis, che per facilitarci le cose continuavano a spostarsi.


Ah!per tornare a casa...AUTOBUS!ohyeah!

Come ci piace tutto questo!

sabato 11 ottobre 2008

fragments

A volte è snervante pensare che comunque questa vita meravigliosa che sto vivendo qui ha la data di scadenza.
Ero arrivata a cercare di convincermi che il suo bello sta proprio nella sua precarietà, ma alla fine ho deciso che non è vero, per niente.

Quindi scanso mentalmente la questione,e chissenefrega.
Il motto che ho assunto qui è: vivo. E basta.
Senza elucubrazioni complicate.
Vivo e lascio che le cose mi si appoggino e succedano, che formino da sole i giorni, coinvolgendomi nel loro accadere.

Da quando ho messo piede sul suolo portoghese, mi sento sempre ubriaca di vita, perfino il cielo mi pare più azzurro, e poi... a Lisbona piove col sole.

Mi piace la metro, il suo odore di plastica scottata e consunta, le scale mobili infinite che pare ti portino al centro della terra.
L'insalata con le mele di Nuno.
Riuscire a far ridere anche in portoghese.
E il vento che al mattino scuote la finestra.
Il caffè bollente e profumato nell'unica tazzina superstite, mentre guardo fuori dalla veranda.
Il divano arancione in cui trovare il sonno.
Il viavai di gente che c'è in casa.
Il solletichio dell'incenso acceso in camera.
La rosa secca sulla mia scrivania.
Il suono che la vita fa tra queste quattro mura, e fuori.

mercoledì 8 ottobre 2008

traffico mattutino

Stamattina mi sono svegliata e in casa c'erano:
  • o Primo, cioè il Cugino, detto anche Pablo Escobar, dopo una nottata sul divano di 20 centimetri, in cui ha compresso i suoi due metri di statura (tra parentesi: si è innamorato della Vero dopo averla vista in foto, ed ora mi guarda con occhio languido e mi dice "Aaaaaaah...aquela amiga tua...muuuito gira.Muito linda...");
  • Roberto in pigiama ma con i capelli già in piega;
  • Nuno muto col braccio fasciato (lo skate miete vittime) che vagolava tra bagno e camera da letto;
  • la Giuli scombinata perchè nella notte è stata svegliata da una telefonata di Paolo, che aveva dei particolari sulla serata trascorsa con un tedesco con cui aveva appuntamento, e che è stato soprannominato l'Uomo Dentifricio, dato che ha un nome molto simile a Zigulì;
  • la donna delle pulizie (già, abbiamo anche quella, due volte al mese!) armata di aspirapolvere all'alba delle noveemmezza, e che mi ha rapidamente sfrattata dalla mia tana per limpar tudo;
  • la morosa di anni dodici circa del Primo, con un'amica ocheggiante che non la sta finendo di sghignazzare, mentre o Primo e a Namorada stanno pomiciando sul letto di Nuno (povero Nuno!)...

Cioè, è tutto un po' movimentato, ma insomma!

Oggi come al solito non ho lezione prima delle due, quindi farò un po' di cose inutili in attesa di andare all'università, e dopo vedrò Paolo e la Giulia, probabilmente..

C'è un reduce da Zigulì da consolare qui...

giovedì 2 ottobre 2008

il terzo elemento

Siore e siori, oggi parliamo di un elemento accessorio eppur fondamentale della casa in Alameda Afonso Henriques, ossia Il Cugino, o per dirla correttamente,ovvero alla portoghese, O Primo.

Esso è un individuo di notevole stazza, che si colloca nella geografia delle dinamiche casalinghe come, appunto, il cugino di Roberto, e che periodicamente compare nei nostri siti.
L'animaletto in questione (due metri suppergiù) possiede due particolari tatuaggi tamarrognoli, uno sul polpaccio (soggetto non pervenuto), ed una sorta di volatile sulla schiena, elemento, quest'ultimo, che abbiamo potuto appurare perchè il Bestione abitualmente circola a petto nudo e depilato.

Giorni fa si è presentato con un cartone 20x50 strabordante di cioccolato, vinto in un bar di quel luogo ormai mitico et bucolico che è l'Aldeia ('u paisiell'), per cui noi ora pasteggiamo a Milka slurp e nocciolato.

Grazie, O Primo!


Per aggiungere novità, ora il salottino è fornito di una specie di gigantesco pouf nero strafigo, su cui abitualmente mi addormento alla sera, e ho lezione solo dal lunedì al giovedì a partire dalle due del pomeriggio, ordunque, BACANO!, che qui vuol dire che "figata!", e non che c'è un casino dell'ostia...

Mi sto inoltre dando alla pazza gioia notturna, e qui veramente non si dorme mai,e ci sono un miliardo di cose da fare di ogni tipo, tra serate, concerti, e svacco da divano con annessa partitazza a carte (abbiamo insegnato Machiavelli ai due portogallici!)..

Insomma.
Brutal.