lunedì 16 febbraio 2009

a ridaje

Ecco.
E saluto di nuovo un' amica.
Due righe su un foglio, per dirle quanto è stato bello dividere cose.
Stringerla un secondo e augurarle buon viaggio.
E mutismo di ore perchè non so cosa dire.

mercoledì 11 febbraio 2009

looking back, but not only

Mi è arrivata una specie di catena, di quelle che torturano tutti gli utilizzatori di internet, della serie: mandala a venticinque persone e non verrai schiacciato da un tram domani mattina.
A inviarmela è una vecchia compagna di danza, e il tema "25 note su di me".
Me la son letta tutta, e arrivata al punto in cui raccontava in poche parole la nostra comune esperienza passata, mi son sentita un po' nostalgica: mi sono sfilate davanti agli occhi della memoria la fatica e il sudore nella sala da danza col pavimento azzurro, le corse per prendere l'autobus con i libri pesanti sulla schiena, e la mela addentata velocemente, camminando.
Era lo stesso periodo delle mie sfortune in amore a ripetizione, e delle uscite serali solo al sabato, o delle versioni di greco fatte nell'unica ora e mezza del pomeriggio lasciata libera dalle lezioni di danza.
Mi sembra ieri, poi mi fermo un attimo a pensare, cerco di cristallizzare i momenti, e sono trascorsi quasi quattro anni, tanti giorni, tante esperienze.. e il senso lineare del tempo mi sfugge tra le dita.
Sono cambiata? 
Sicuramente si.
Però mi vedevo già qui. Qui in un posto più lontano, a staccare per un po' i legami, a respirare un'aria diversa. E mi chiedevo come conciliare tutto questo con le ambizioni.
Vita passata.
Ora sono in questa perla di città, sporca d'anima e di detriti fluviali, in un mese di intervallo tra le lezioni, ad esami finiti.
Non c'è bisogno di specificare che la nullafacenza e le feste si sprecano..
Mi sembra di vivere dall'altra parte del mondo: ho un jet-lag di circa dodici ore.
Si alternano bufere e giorni dominati da un sole così abbagliante, che non permette nemmeno di tenere gli occhi aperti. 
Quando è così, vado a guardare il Tejo, i gabbiani che litigano per un pesciolino, le coppiette che si baciano baciate dal riverbero, la vita pullulante nelle strade simmetriche a scacchiera della Baixa..
Al tramonto si tinge tutto di rosa, ed ogni volta resto con gli occhi sgranati come se non avessi mai visto il sole sparire sull'oceano.
Ho smesso di salutare gli amici che già se ne vanno solo con malinconia, e penso invece che li andrò a trovare tutti, e medito sulla mappa mentale che mi sono fatta, dove sono collocate tutte le conoscenze fatte qua.

Guardo indietro, mi osservo ora, ma penso un po' più in là.