mercoledì 9 settembre 2009

Dopo ore chiusa in una biblioteca illuminata dal neon, convintissima che fuori fosse nuvolo, ed invece davo solo le spalle alla finestra, dopo un pomeriggio che mi assicurerà incubi in lettere geroglifiche per i prossimi dieci giorni, torno a casa e NON SOLO ho una bizzarra quanto simpatica conversazione (leggi: consueta e snervante lite)con la mmmadre, ma devo anche tramutarmi in Moira Orfei per sedare le lotte furibonde di tre felini d'appartamento, avvinghiati in un'unica abnorme palla di pelo (con ciuffi che come da manuale si dipanano a destra et a manca) dotata di tre teste, tre code, molti artigli e pochi denti (eh, la vecchiaia, cosa vuoi mai..).
Piccole avventure quotidiane.

Ed ora?
Ed ora niente.. sono sola in questa casina che si sta svuotando con lentezza degli oggetti di qualcuno che ci abitava, mentre qualcun altro colma quegli spazi vuoti di tristezza e preoccupazione.
Ed io sto nel mezzo, a nascondere qualche briciola sotto il tappeto e prendermi addosso insulti perchè son troppo ottimista.
Ma non è ottimismo, è istinto di sopravvivenza: mi dico che andrà tutto bene, perchè molte cose vanno male.
Non è che sono stupida, ma solo speranzosa.. spero che tutto vada per il meglio, e provo a non piangere quando mi sembra che non cambi niente di niente. Cioè ogni giorno.

E fa male scoprire che la bacchetta magica non esiste.

1 commento:

NERO_CATRAME ha detto...

Già non esiste,ma esistiamo noi stessi e credendoci possiamo sostituirla.La bacchetta magica intendo.