sabato 27 dicembre 2008

Sono rimasta senza parole, e per questo ho smesso anche di scrivere.
Sulle spalle mi sento cent'anni, anzichè ventuno freschi freschi..
Le cose finiscono, poi si aprono nuove porte, la vita va avanti e succedono inaspettatamente cose meravigliose, certo.
Però l'adesso brucia la pelle e secca la gola, col suo carico di pesante tristezza, e sembra strano poter credere che poi tutto torna a posto, col sacro e curativo tempo, con la volontà, con la pazienza, con la forza che non si sa da dove venga.

Perfino la mia prosa è spossata.
Scarna.
Telegrafica e stanca.


Per fortuna che ci sei tu, e il tuo fianco, la conca tra il muro e il buio, durante la notte.
Per fortuna che ci sono le tue braccia attorno a me, e la tua energia positiva che bevo avidamente.
La tua risata che scoppia.

martedì 16 dicembre 2008

capita, sarà la vita.. diciamo così

Italia.
Come è strano progettare cose e vedersi molto, se non tutto, franare addosso. 
Certo, son felice di vedere certi volti, ma speravo di vederli sorridenti, ecco.

E mi son sentita così merda oggi, alla laurea della Vero, un momento che ho aspettato quasi con la sua stessa ansia, completamente dimentica di tutto, senza un mazzo di fiori, nè niente.
Sono periodi, e tutto passerà e si metterà a posto, ho Andre di fianco e ce la posso fare.
Ma si fa fatica.
E se non divento definitivamente adulta dopo questa, vuol dire che sono da curare.

mercoledì 10 dicembre 2008

voglio andare a casa

Ho voglissima di casa.
Abbracciare mia madre e mio padre, baciare Andre, che oramai è un chiodo fisso (andreandreandremimancamimancabacicoccole), vedere la Vero ed esserci mentre si laurea dopo tre anni di reclusione bibliotecaria, farmi qualche sera all'Ohm.
Strangolare i gatti e dormirci abbracciata, avere il riscaldamento centralizzato e parlare al telefono seduta sul termosifone, con la Maya che mi fa i balletti di propiziamento felino e cade dalla scrivania (poverina!).
Mi va anche un bell'aperitivo in Gallucci, Weiss piccola e spilucco compulsivo, chiacchiere con Davidino, la Blonde, la Reg e la Vale o Nichi, tutti habituè come me.
Dormire da Andre, abbracciati.Va bene.Incollata come una cozza a lui, mentre mi fa domande per non lasciarmi addormentare.
E voglio i biscotti Mulino Bianco, e anche un po' di tivù spazzatura italiana, che sarà sempre meno spazzatura di quella portoghese (quattro canali e solo telenovelas)..
Voglio un'immersione in quelle stesse facce che vedo sempre, e stare in mezzo ai miei amici veri veri, perchè comunque in erasmus conosci un miliardo di persone, ma gli amici amici son troppo pochi.
Fare i miei mille piani di scale.
La mia bici color crema con un freno solo.


Ormai manca così poco al volo, che penso quasi solo a quello e sono sopraffatta dalla voglia di essere in quel buchino di città tra cose note e nebbia, con la mano nella mano di Andre, e orari da rispettare.


Arrivo, arrivo.. lunedì pranzo con mammà, e non mi sembra vero.