sabato 11 ottobre 2008

fragments

A volte è snervante pensare che comunque questa vita meravigliosa che sto vivendo qui ha la data di scadenza.
Ero arrivata a cercare di convincermi che il suo bello sta proprio nella sua precarietà, ma alla fine ho deciso che non è vero, per niente.

Quindi scanso mentalmente la questione,e chissenefrega.
Il motto che ho assunto qui è: vivo. E basta.
Senza elucubrazioni complicate.
Vivo e lascio che le cose mi si appoggino e succedano, che formino da sole i giorni, coinvolgendomi nel loro accadere.

Da quando ho messo piede sul suolo portoghese, mi sento sempre ubriaca di vita, perfino il cielo mi pare più azzurro, e poi... a Lisbona piove col sole.

Mi piace la metro, il suo odore di plastica scottata e consunta, le scale mobili infinite che pare ti portino al centro della terra.
L'insalata con le mele di Nuno.
Riuscire a far ridere anche in portoghese.
E il vento che al mattino scuote la finestra.
Il caffè bollente e profumato nell'unica tazzina superstite, mentre guardo fuori dalla veranda.
Il divano arancione in cui trovare il sonno.
Il viavai di gente che c'è in casa.
Il solletichio dell'incenso acceso in camera.
La rosa secca sulla mia scrivania.
Il suono che la vita fa tra queste quattro mura, e fuori.

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